mercoledì 30 marzo 2016
Un libro pubblicato più di 100 anni fa --> Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, R.L. Stevenson
Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde è il romanzo più famoso di Robert Louis Stevenson. È considerato tutt'ora uno dei più grandi classici della letteratura fantastica.
Ho deciso di leggere questo classico perché ero a conoscenza della trama, ma non mi ero mai decisa a leggerlo per la sua interezza.
La vicenda è ambientata a Londra durante il XIX secolo. La storia inizia subito con un mistero: mister Enfield racconta al cugino, l'avvocato Utterson, che qualche tempo addietro ha visto un signore che si scontrava con una bambina facendola cadere e non soccorrendola. La ricerca dello sconosciuto inizia subito, ma per ora senza nessun risultato.
Per circa un anno non si ha più nessuna notizia su quest'uomo, sino a quando il signore Danvers Carew non viene ucciso da un piccolo uomo dall'aspetto deforme: il signor Hyde.
Utterson allora decide di occuparsi del caso e questo lo porterà a fare delle scoperte sconvolgenti. Durante le indagini tutte le sue certezze e ipotesi crollano una dopo l'altra e solo grazie ad uno scritto lasciato dal colpevole, riuscirà a capire ciò che è realmente accaduto.
Quello che è interessante di questo libro è la visione dell'uomo di Stevenson, cioè che l'uomo è formato da due caratteri che sono l'uno l'opposto dell'altro: il bene e il male. Ogni persona ha questo due caratteristiche, ma la scelta del carattere prevalente spetta all'uomo stesso. Sono le nostre scelte e le nostre decisioni che ci portano a sopprimere un carattere e ad abbracciare l'altro.
Nonostante abbia trovato il romanzo molto difficile, con una scrittura complessa ed elaborata, ho apprezzato le riflessioni di Stevenson appieno.
Se cercate un classico impegnativo e che vi metta alla prova, ma che allo stesso tempo che sia breve, questo è il libro perfetto per voi.
Stelle: 4/5
Totale libri letti: 15
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giovedì 24 marzo 2016
Un libro consigliato da un'amica --> Dieci piccoli indiani, Agatha Christie
Dieci piccoli indiani mi è stato consigliato da una delle mie migliori amiche, perché è il suo libro preferito. Ho ascoltato il suo consiglio, sia perché leggere il libro preferito di qualcuno ti fa scoprire qualcosa in più su quella persona, sia perché ero curiosa di leggere finalmente qualcosa di Agatha Christie.
Questo romanzo giallo narra di otto persone che vengono invitate da un certo signore Owen ad andare nella sua isola, ma ad aspettarli ci sono solo i due domestici del signore.
All'interno di ogni stanza assegnata agli ospiti è appena una filastrocca:
Dieci poveri negretti
se ne andarono a mangiar:
uno fece indigestione,
solo nove ne restar.
Nove poveri negretti
fino a notte alta vegliar:
uno cadde addormentato,
otto solo ne restar.
Otto poveri negretti
se ne vanno a passeggiar:
uno, ahimè, è rimasto indietro,
solo sette ne restar.
Sette poveri negretti
legna andarono a spaccar:
un di lor s'infranse a mezzo,
e sei soli ne restar.
I sei poveri negretti
giocan con un alvear:
da una vespa uno fu punto,
solo cinque ne restar.
Cinque poveri negretti
un giudizio han da sbrigar:
un lo ferma il tribunale,
quattro soli ne restar.
Quattro poveri negretti
salpan verso l'alto mar:
uno un granchio se lo prende,
e tre soli ne restar.
I tre poveri negretti
allo zoo vollero andar:
uno l'orso ne abbrancò,
e due soli ne restar.
I due poveri negretti
stanno al sole per un po':
un si fuse come cera
e uno solo ne restò.
Solo, il povero negretto
in un bosco se ne andò:
ad un pino si impiccò,
e nessuno ne restò.
Durante la cena, accade uno dei primi avvenimenti strani del racconto: una voce metallica rivela che ognuna delle dieci persone che si trovano nell'isola ha commesso un omicidio.
Da questo momento in poi, gli ospiti si trovano ad affrontare suicidi/omicidi che accadono sempre in circostanze sospette.
Ho trovato questo libro assolutamente fantastico. Da un lato sono contenta di aver aspettato di leggere qualche opera della Christie, perché penso di averla apprezzata appieno ora.
Ho amato come sono stati introdotti e sviluppati i vari personaggi, usando un linguaggio scorrevole e per niente pesante da leggere, come la filastrocca fosse quasi un personaggio della storia e, soprattutto, il colpo di scena finale. Dieci piccoli indiani è entrato definitivamente nella lista dei miei libri preferiti.
Se vi piacciono i gialli che vi tengono incollati alla pagina fino all'ultima riga, questo libro è adatto a voi.
Stelle: 5/5
Totale libri letti: 14
Totale libri letti: 14
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mercoledì 23 marzo 2016
Un Manga --> Il giocattolo dei bambini, Miho Obana
Finalmente dopo anni ho deciso di leggere questo manga.
Il giocattolo dei bambini, in giapponese Kodomo no omocha, di Miho Obana è uno shojo manga, cioè per un pubblico specialmente femminile. Sulla base del manga, è stato prodotto l'anime Rossana.
Essendo stato une dei miei anime preferiti da bambini, sono sempre stata curiosa di leggere il manga.
La storia narra la vita di Rossana Kurata, o Sana. Lei non è semplicemente una bambina che frequenta le elementari, ma è anche una famosa attrice di alcuni programmi televisivi. Questo non è l'unica cosa che tiene occupata la protagonista, infatti un gruppo di maschi nella sua classe rende impossibile seguire le lezioni e concentrarsi. A capo di questo gruppo c'è Akito Hayama (= Heric), un bambino che all'inizio sembra freddo e indifferente a qualsiasi avvenimento.
In realtà Akito vive in una situazione famigliare molto ostica, sua madre è morta dandolo alla luce e il padre e la sorella sono molto freddi e distaccati nei suoi confronti.
I due bambini all'inizio si scontrano ripetutamente ma, con l'andare avanti del racconto, legano fino a provare dei sentimenti l'uno verso l'altra. La loro storia però non è semplice e si troveranno a dover affrontare tantissimi problemi, come finte relazioni create dai giornalisti, il rapporto di Sana con la madre, Nakao, la malattia di Sana e la loro separazione.
Le differenze tra il manga e l'anime sono abissali. Però non è stato questo a colpirmi di più, ma il fatto che fossero dei bambini a vivere tutto ciò. Forse se avessi letto il manga molti anni fa, non mi avrebbe preso alla sprovvista come ha fatto ora.
Sono contenta di averlo letto e mi l'ho veramente apprezzato ma, durante tutta la lettura, gli ho immaginati sempre come adolescenti e questo ha decisamente condizionato il mio giudizio.
Se siete alla ricerca di un manga con pochi volumi (ne ha solo 10 e uno extra), che tratti vari temi e avete dai 17 anni in giù, questo è il manga che fa per voi.
Libri letti: 11
Stelle: 4/5
Totale libri letti: 13
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martedì 22 marzo 2016
Una graphic novel --> Maus, Art Spiegelman
Come graphic novel, quest'anno ho scelto Maus (entrambi i volumi) di Art Spiegelman.
Sono sempre stata attirata da quest'opera perché, quando frequentavo le scuole medie, era stato consegnato ad alcuni alunni. La mia classe non partecipò a questo progetto, quindi non ho mai avuto l'occasione di leggerlo sino ad ora. Non è solo per questo motivo che ho sempre voluto leggere questo romanzo, ma anche perché la tragedia della Shoah mi ha sempre interessato fortemente, penso che avvenimenti del genere non debbano mai essere dimenticati.
L'opera, grazie ai racconti del padre dell'autore che è sopravvissuto ad Auschwitz , racconta la tragedia della Shoah durante la seconda guerra mondiale.
La storia, divisa in due parti (Mio padre sanguina storia e E qui sono cominciati i miei guai) si elabora su due linee narrative: una si svolge nel presente, quella di Art, cioè l'alter ego dell'autore, e della fidanzata Françoise; l'altra si svolge nel passato, quella delle vicende dell'epoca nazista.
Le due narrazioni si alternano e spiegano anche il difficile rapporto tra il protagonista e suo padre, che è tutt'ora tormentato da tutto ciò che ha vissuto e finisce per influenzare tutte le persone che gli stanno attorno. La storia che racconta il padre del protagonista parte da dei momenti felici, quando ancora gli ebrei non erano perseguitati, e mostra come tutto cambiò, giorno dopo giorno.
Maus è uno dei primi romanzi a fumetti autobiografici. L'autore ha deciso di raccontare la storia del padre per tramandarla alle generazioni future, perché gli avvenimenti accaduti durante la seconda guerra mondiale non hanno condizionato le vite solo dei sopravvissuti, ma anche quelle dei loro parenti prossimi.
Una delle principali caratteristiche di questo romanzo è che i personaggi sono tutti animali e ogni popolo è rappresentato da un animale diverso; per esempio, gli ebrei sono dei topi e nazisti da gatti. È una metafora per rappresentare le varie classi sociali e l'inferiorità e l'oppressione degli ebrei in confronto ai nazisti.
Io ho amato molto questo libro. All'inizio non me lo sarei mai aspettato, ma sono entrata nella storia e ho percepito ogni sentimento che veniva narrato. Sono i libri come questo che ci rendono più coscienti di cosa sia veramente successo, e ci fanno capire che errori come questi non devono essere assolutamente commessi di nuovo.
Se vi piacciono i fumetti e i libri tratti da racconti veri. questo racconto è perfetto per voi.
Libri letti: 2
Stelle: 4/5
Totale libri letti: 2
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A volte ritornano
Ebbene si, oggi ho preso la decisione di riportare in vita il mio blog.
Dopo aver effettuato alcuni cambiamenti, sono pronta più che mai a ricominciare. La voglia di iniziare di nuovo è scaturita dal fatto che quest'anno le mie letture saranno davvero tantissime.
Tutto è iniziato a dicembre 2015. Sapendo di dovermi laureare entro marzo 2016, ho deciso di creare una Sfida Letteraria (che troverete nel post successivo). L'ho usata per creare una lista di libri, che sarebbero state le mie letture per tutto quest'anno, arrivando ad un obiettivo di 110 libri.
La sfida non è semplice, ma la lettura mi è mancata tantissimo e con questo blog voglio annotare tutte le mie letture e la mia opinione sui libri letti.
Per ora sono a 22/110 libri letti e piano piano aggiornerò il blog con tutte le recensioni.
Spero che vogliate seguirmi in questa sfida,
Buona lettura a tutti!
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